Borile “Multiuso”: una moto che piace

La Borile Multiuso la vedete lì, sulla copertina del numero di gennaio di “Maxim”, il mensile maschile più letto al mondo.

In sella Marco Bocci, attore teatrale, cinematografico e televisivo di successo, il commissario Scialoja di Romanzo criminale – La serie, il vicequestore Domenico Calcaterra di Squadra antimafia – Palermo oggi, per citare solo due suoi lavori.

E non stupisce che persone di successo scelgano la Borile Multiuso. L’hanno già fatto anche Gerry Scotti e Luca Bizzarri. Lo faranno altri, è inevitabile. Perché la Multiuso è una moto che piace, una moto che riconosci tra mille.

Piace per la sua versatilità, per la sua maneggevolezza, per il suo design essenziale e accattivante, per la sua economicità, per la sua robustezza.

Il genio meccanico di Umberto Borile e le capacità imprenditoriali di Carlo e Alberto Bassi hanno dato vita a un prodotto unico, originale per concezione e realizzazione, perfettamente a suo agio in ogni condizione e su ogni terreno, dal sentiero di montagna al traffico cittadino.

I consumi sono veramente ridotti: nel circuito extraurbano parliamo di 30km/l, grazie alla leggerezza – appena 84 kg, di cui soli 3,8 per l’innovativo telaio in alluminio che funge al contempo da serbatoio e cassa filtro – e alla piccola cilindrata del motore, un indistruttibile monocilcindrico a 4 tempi da 230 cc. con distribuzione ad aste e bilanceri che eroga 11kw (15cv) a 7.000 giri.

La ciclistica è completata da un forcellone in alluminio con articolazione di tipo cantilever che spinge su una coppia di leggerissimi ammortizzatori a gas di derivazione MTB – Down Hill. Grazie a questa innovativa soluzione è possibile effettuare regolazioni separate di precarico e compressione delle sospensioni posteriori.

Il robusto telaietto reggisella è anch’esso in alluminio e contiene la cablatura dell’impianto elettrico, la batteria al litio ultralight ed è già predisposto per il montaggio di un doppio portapacchi laterale.

All’anteriore lavora una forcella Marzocchi con steli da 40 mm di diametro resa ancora più efficace nella sua funzione ammortizzante da una piastra in alluminio che ne unisce i foderi e svolge contemporaneamente la funzione di supporto del parafango ed elemento di irrigidimento strutturale.

Le piastre di sterzo anch’esse in lega leggera sono ricavate dal pieno e i freni Braking, realizzati specificatamente per questo modello, sono da 220 mm all’anteriore e da 190 mm al posteriore, montati su ruote rispettivamente da 21 e 18 pollici alzate da pneumatici da trial. I perni ruota da 30 mm sono cavi realizzati in lega d’acciaio al cromo molibdeno per la massima robustezza e leggerezza delle masse non sospese.

Nell’ottica della semplificazione del mezzo e dell’abbassamento del numero complessivo di pezzi che lo compongono la sella, molto rastremata e studiata per ospitare un passeggero, è anche il coperchio della scatola filtro. L’altezza da terra della seduta è di 80 cm e la larghezza della cavalcatura nella zona di raccordo con il telaio/serbatoio è di soli 170 mm. Ne deriva una posizione di guida che permette di appoggiare a terra facilmente i piedi e che, unita al peso limitatissimo e all’angolo di sterzo straordinariamente ampio, dona una sensazione di assoluto controllo del mezzo e di naturalezza nella guida.

Nel segno della massima versatilità e nell’ottica di un uso quotidiano Borile Multiuso nasce con la possibilità di essere allestita con due portapacchi laterali e uno anteriore in acciaio con chiusura a molla. Oltre a questa ampissima capacità di carico la motocicletta è predisposta per il montaggio di due portaoggetti, uno sul manubrio e l’altro sul serbatoio, che si uniscono ai due vani ricavati nelle fiancatine laterali offerti già nella configurazione di serie.

La nuova Borile Multiuso è disponibile presso la rete vendita nei colori military green e desert sand in due allestimenti: motoalpinismo con coperture tipo trial e rapporti corti e strada con pneumatici dual e rapporti allungati.